a Zonzo per le Montagne
Davide Necchi - a Zonzo per le Montagne
Aurora boreale, le domande più frequenti
Quando si parla di aurora boreale vengono in mente una serie di domande più o meno ovvie, in questa pagina cerco di dare le risposte ad alcune poste più frequentemente.
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Aurora boreale, le domande più frequenti

L’aurora è verde?

Rompiamo subito il ghiaccio. Si, l’aurora è verde (con talvolta altri colori) ed il motivo è fisico. Ad una determinata altitudine, generalmente tra i 100 e 200 Km, l'atmosfera è composta in prevalenza da ossigeno molecolare (O2) che eccitandosi per le correnti generate dalla perturbazione del campo magnetico emette luce di colorazione verde.

La percezione che si ha di questo colore visivamente è molto variabile dall’intensità dell'evento e dalla sensibilità della persona. Se l'intensità è bassa può confondersi con un grigiastro per arrivare ad un verde ben distinguibile al salire. Questo vale anche con gli altri colori, come il Rosso… vedi I colori dell'aurora

L’aurora ha suoni?

No. L’aurora si sviluppa a quote per cui la rarefazione dell’atmosfera rende impossibile la trasmissione delle onde sonore.

Ci sono tuttavia dei casi, molto estremi, in cui sono possibili dei suoni associati, ma provocati secondariamente per effetto della forte perturbazione geomagnetica. Potrebbero essere udibili ronzii e sfrigolii nei pressi dei tralicci dell’alta tensione o altre strutture metalliche come tralaltro accade più frequentemente in condizioni di umidità sotto le linee elettriche, ma sono comunque prodotti secondari ed in presenza di attività estremamente forte.

L’aurora è pericolosa per l’uomo?

No. L’aurora è luce con una bassissima intensità e quindi totalmente innocua per l’uomo. Anche in questo caso però ci sono però delle situazioni particolari che vanno tenute sotto controllo, ma che non sono diretta conseguenza delle aurore.

In presenza di un flare di elevata intensità, si ha una certa quantità di emissioni di raggi X e protoni accellerati quasi alla velocità della luce. Questi raggi, molto dannosi, vengono ottimamente schermati dalla nostra magnetosfera (è uno dei motivi per cui sopravviviamo sulla Terra). Tuttavia in casi molto intensi, come tempeste S3 (Strong Solar radiation storm o superiori) può non essere sufficiente e soprattutto gli astronauti o in misura minore gli equipaggi degli aerei alle allte latitudini possono essere investiti da una dose di radiazioni superiore al normale. Si tratta di eventi estremi e rari, ma vengono comunque tenuti sotto controllo.

A livello del suolo, seppur alcuni studi ipotizzino alcuni comportamenti anomali di alcuni animali, non vi è evidenza al momento di danni biologici rilevanti.

Serve il freddo per vedere l’aurora?

NO. Questo è uno dei miti che spesso saltellano di persona in persona. L’aurora si manifesta a quote intorno ai 100 Km e oltre, la cui atmosfera è talmente rarefatta da non subire effetti riguardante la meteorologia terrestre. Ciò che ha generato questo mito è principalmente il fatto che apparendo abitualmente alle latitudini prossime ai circoli polari ed in genere associate all’inverno è normale trovarsi in situazioni di basse temperature. Inoltre, soprattutto di notte, un cielo limpido facilita la dispersione del calore terrestre e quindi una notte stellata sarà generalmente più fredda di quella coperta.

C’è un periodo nell’anno più favorevole alle aurore?

SI. Allora, il si è un po’ forzato e va distinto tra il fattore probabilistico da quello fisico. A livello probabilistico il periodo migliore è l’inverno, ma banalmente perché le notti sono più lunghe e quindi aumentano il periodo utile per riuscire a vederla.

Il motivo fisico è più sottile. Alcuni studi sostengono che nei pressi degli equinozi, quindi con il sole a perpendicolo sull’equatore, la Terra si espone nel modo migliore al vento solare, facilitando la perturbazione del campo magnetico e quindi le aurore. Va detto però che questa condizione favorevole è secondaria rispetto alle variazioni continue dell'attività solare quotidiana che ricopre una importanza nettamente superiore e che è ininfluente il susseguirsi delle stagioni terrestri. Quindi possiamo tranquillamente soprassedere a questo elemento in fase di pianificazione di una nostra vacanza.

Quanto veloce si muove l’aurora?

Il movimento dell’aurora è prodotto da condizioni molto complesse che si verificano alle alte quote, durante il fenomeno si generano correnti elettriche che eccitano gli atomi producendo luce. Queste correnti, un po’ come accade ad esempio per i fulmini, seguono il percorso che in quel momento è più favorevole e che non necessariamente è sempre uguale. Questo provoca l’apparenza di un movimento dell’aurora. Generalmente, ma non è un requisito fondamentale, un’aurora molto intensa può avere velocità più elevate, ma appunto questo non è un dato fisso ed è difficile fare una previsione in anticipo.

Spesso la velocità può essere quasi nulla, tanto da essere apprezzabile solo scattando delle foto ad intervalli di secondi o minuti, fino ad arrivare ad aurore talmente dinamiche da richiedere un video per essere apprezzate.

Quanto sono affidabili le previsioni?

Come per le previsioni meteorologiche, anche per l’aurora più ci si avvicina e più sono attendibili. Ma se per le previsioni meteorologiche c’è un problema di “calcoli” per l’aurora il problema è più di osservazione. Generalmente le previsioni a 3 giorni sono abbastanza attendibili, mentre le previsioni a lungo termine si basano solo su un discorso probabilistico. Se un evento si è verificato oggi, tra 28 giorni la macchia o il buco coronale avrà effettuato un giro completo della superficie solare e si ripresenterà a noi. Ovvio poi che in questi 28 giorni può accadere che rimanga simile o può diminuire o aumentare, rendendo quindi puù che una previsione, una indicazione.

Il massimo del ciclo solare è il momento migliore per vedere le aurore?

Ci sarebbe tantissimo da dire, ma in sintesi; il Sole ha un ciclo di attività di circa 11 anni, in questo periodo si passa da lunghi periodi senza macchie solari (periodo di minimo) ad un periodo caratterizzato da moltissime macchie (massimo).

Le macchie solari sono causa dei Flare che portano all'espulsione di plasma energetico (CME) che può generare forti tempeste geomagnetiche ed aurore visibili anche fino alle nostre latitudini. Nei periodi di minimo solare questo non accade.

Tuttavia i flare non sono l'unico mezzo di perturbazione del campo magnetico terrestre. Soprattutto quando il sole ha poche o nessuna macchia, si possono formare dei buchi sulla corona solare (lo strato più esterno) questi bughi (CH, Coronal Hole) permettono la fuoriuscita di un forte vento solare (HSS, High Speed Stream). Questo vento ha una densità del plasma molto bassa (a differenza della CME), ma una velocità molto elevata che può portare alla perturbazione del campo magnetico solare. Questa perturbazione è inferiore a quella teroricamente raggiungibile con un flare (capace di arrivare a Kp9, contro circa un Kp6 di un HSS), ma sufficiente per aurore nordiche molto belle. Inoltre questi buchi a differenza delle macchie, sono molto più stabili e meno imprevedibili (la macchia genera flare solo se e quando ne ha voglia), ne risulta quindi una maggiore precisione nelle previsioni anche a lungo termine.

Aurora boreale a Dynjandi, Islanda, durante il periodo di minimo solare
Aurora boreale a Dynjandi, Islanda, durante il periodo di minimo solare