a Zonzo per le Montagne
Davide Necchi - a Zonzo per le Montagne
«El frend del tri e mès» Una via dimenticata nel lecchese
Aperta e dimenticata nel 2004, una remota via sul Monte San Martino ormai, (quasi), dimenticata
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«El frend del tri e mès» Una via dimenticata nel lecchese

Una delle tante estati passate sulla roccia, quando ancora sapevo arrampicare, anzi, al culmine della mia perenne scarsa forma, decidemmo di fare quella che doveva essere un'escursione esplorativa sul solitario versante occidentale del Monte San Martino appena sopra «Quel ramo del Lago di Como che volge a mezzogiorno...» Su quella parete avevo già percorso la «via delle Poiane» un itinerario poco noto, ma unico relativamente frequento.

Proprio li avevo notato uno sperone roccioso che aveva un che di attrattiva e nessuna informazione di vie esistenti.


Con Giovanni, un allievo del corso di Alpinismo concluso in primavera, salimmo alla base lungo il «Sentiero dei Pizzetti» convinti di vagare nel bosco costeggiando lo sperone per scovarne una possibile via di salita «non troppo estrema» (quindi facile). Salii quindi le prime rocce, ma ritrovandomi senza volerlo nel pieno dello sperone. Così cercando e ricercando guadagnando quota tiro dopo tiro tra roccia, arbusti e massi pericolanti fino al termine della via.


Ne uscii una via «per amatori...» di difficoltà basse (max V) su roccia che se in alcuni punti richiede attenzione in altri si presenta con splendide placche erose, il tutto con un panorama splendido ed inconsueto sul Lago di Lecco.


Poco tempo dopo tornai con gli amici Paolo e Aldo e la ripetemmo raddrizzando leggermente l'uscita creando percorso attuale.


Pensando che cadesse subito nell'oblio non la pubblicizzai troppo, finchè un giorno mi arrivò un messaggio dell'amico «Butch», il grande Marco Anghileri che l'aveva ripetuta in solitaria in pausa pranzo commentando «qualcosa si salva». da li ci furono altre ripetizioni, la cui ultima di cui ho notizie risale al 2013. https://alessandrospinelli66.blogspot.com/2013/02/el-frend-del-trii-e-mes.html


Il nome El frend del tri e mès, che reputo abbastanza deprimente, ma il per li non mi veniva in mente altro, deriva da un episodio accaduto durante l'apertura quando mentre vagavo per placche mi ritrovai in una situazione "poco piacevole" su una placca abbastanza liscia e improteggibile. Topo un po' di "meditazione" senza trovare vie d'uscita devisi di traversare in placca effettuando praticamente un lancio ed incastrando un friend del 3.5 mettendomi al sicuro.


Allego la relazione, non so se sia meritevole di essere ripetuta, ma è comunque un peccato che si perdano le tracce.


Avvicinamento: Da lecco centro dirigersi per il centro (stazione) in direzione della parete del s. Martino (via Turati), giunti ad una chiesa girare a destra e poi a sinistra (indicazioni centro sportivo) e seguire la strada fino al termine dove si posteggia. Presso un cancello (bolli) ha inizio il sentiero dei Pizzetti (sv. 53), che si segue per circa 30 min. fino ad un belvedere sul lago con panchina in legno (dove attacca la via delle Poiane). proseguire per circa 20 m, in leggera discesa fino al punto in cui il sentiero ricomincia a salire. Risalire a destra per rovi fino alla parete nei pressi di un albero (10 m dal sentiero, 1° chiodo visibile poco sopra). 


Difficoltà: prevalentemente IV passi di V


Equipaggiamento: la via non è attrezzata, tutte le soste sono su alberi; portare dadi e friend (molto utile un friend del 3,5). 


L1: salire in verticale per un diedro/canale poco accentuato; superare un tratto verticale (IV+, 1 chiodo) per rimontare su una stretta cornice. Superare il successivo breve strapiombo (IV+, 1 chiodo vecchio); sostare su albero appena sopra. (15 m IV, V 2 ch, roccia discreta ATTENZIONE) 


L2: traversare a destra superando un masso piatto (chiodo), guadagnare la ripida placca sovrastata da uno strapiombo monolitico e continuare a traversare (IV) utilizzando una bella lama. Salire leggermente usufruendo di una fessura per guadagnare una seconda placca che si attraversa sempre verso destra con alcuni passaggi in aderenza (1 pass. V- poi IV+, esposto). Prima di raggiungere un albero si nota una fessura/lama leggermente strapiombante che si rimonta (3 m, V faticoso, ottimo spuntone al termine) per uscire poco sopra su cengia boscosa e sostare su albero (20 m, IV+/V). Nota: i due tiri sono concatenabili tinviando lungo il terzo chiodo, anche se visto l’andamento dell’itinerario è consigliabile spezzarli. 


L3: Proseguire diritti puntando ad un poco marcato speronino composto da un grosso blocco, superandolo sulla destra per un diedro verticale (III+) uscendo per grossi blocchi ad un terrazzo erboso con alberi (20 m, III+). Da questo punto è possibile proseguire per la Via delle Poiane che risale i soprastante diedro. 


L4: Traversare a sinistra su erba in leggera discesa per circa 20 m fino alla base di uno sperone di solida roccia grigia (Attenzione ai sassi). 

Nota: è anche possibile raggiungere questo punto dal termine del secondo tiro salendo per gradoni rocciosi verso sinistra (II) e poi per bosco (35 m; II e poi bosco). 


L5: Attaccare lo sperone tenendosi sulla sinistra su roccia ottima e verticale (IV) fino ad una larga fessura leggermente strapiombante (utile friend 3,5). Salire con le mani nella fessura e vincere lo strapiombino sulla destra per piccoli appoggi (IV+) rimontando uno spuntone; poi lo spigolo si fa più appoggiato (III+), seguirlo fino ad un albero su un pulpito (lasciato un cordino) . Proseguire leggermente verso destra per una placca tenendosi a poca distanza dal filo dello spigolo fino al suo termine, su un terrazzino con grosso albero (35m, IV+). 


L6: Traversare verso sinistra puntando ad una larga fessura ingombra di sassi, salire dentro di essa per 2 metri uscendone a sinistra su placca lavorata. Risalire per belle placche lavorate, alternando tratti in aderenza a fessure, fino ad una cengia con un vecchio cordino in una clessidra (30 m IV/IV+) 


L7: Risalire il soprastante muro verticale (V, 2 chiodi) sempre sul filo dello spigolo che, dopo circa 10 m, si fa più abbattuto e facile. Sostare su un solido albero (30 m V, III). 


L8:salire senza percorso obbligato le facili rocce fino ad un terrazzo boscoso (II/III a seconda del percorso scelto). 


Discesa: terminato il tratto roccioso proseguire per circa 100 m fino ad incontrare una piccola traccia che, seguita verso destra, porta al sentiero proveniente dalla chiesetta di S. Martino. Seguendolo verso sinistra (in discesa) si raggiunge il rifugio Piazza dove si riprende il sentiero dei pizzetti che, con alcuni tratti attrezzati, riporta all'attacco (30 min dall'uscita della via)