a Zonzo per le Montagne
Davide Necchi - a Zonzo per le Montagne
Due giorni nel Kungsleden
La prima tappa del celebre sentiero svedese, una buona occasione per assaporare l'inverno nordico
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Due giorni nel Kungsleden

Il Kungsleden, il sentiero del Re, è un itinerario escursionistico che si snoda tra le montagne svedesi per circa 170 km nella sua versione classica e fino a 450 km nella versione completa. Viene percorso in estate come normale itinerario escursionistico e in invento come scialpinistica (o sciescursionistica). Il suo percorso, soprattutto nel periodo invernale, richiede preparazione e buona conoscenza del territorio.


Tuttavia, la prima tappa che porta al rifugio Abiskojaure, è alla portata di un qualsiasi camminatore e permette, nel periodo invernale, di sperimentare l'isolamento di queste terre per un paio di giorni di vero «Grande Nord»

La mappa della tappa, in rosso il percorso classico, in blu la variante da Abisko
La mappa della tappa, in rosso il percorso classico, in blu la variante da Abisko

Da Abisko ad Abiskojaure

Il punto di partenza ufficiale è l'ostello Abisko Touriststation, posto a 3 km dal paese di Abisko, ma è anche possibile partire dal paese stesso (variante descritta successivamente).

A abisko si parte poco dopo aver attraversato al strada principale (E10). Un tempo si attraversava la storica «porta» in legno posta proprio come punto di inizio, ora è stata sostituita con un percorso guidato nel sottopasso della strada in cui sono descritti i rifugi del percorso. Un inizio istruttivo, ma a mio avviso meno suggestivo del passato.


L'inizio si svolge su una traccia escursionistica che si snoda lungo il Canyon di Abisko, sulla destra tra le rocce di tanto in tanto l'acqua appare dal ghiaccio con riflessi blu intensi. Il percorso si noda nel bosco di betulle ed in genere è ben battuto e segnalato dalle inconfondibili paline recanti la X rossa. Di tanto in tanto appaiono dalla neve le travi in legno del percorso estivo che evitano i tratti fangosi (fare attenzione, il legno ghiacciato è... scivoloso). Finita la prima parte del bosco si giunge in una vasta radura dove si incontra la pista battuta dalle motoslitte proveniente da Abisko (è possibile anche giungere appunto dal paese).

I caratteristici segnavia rossi che indicano la strada
I caratteristici segnavia rossi che indicano la strada

Da questo punto il bosco si fa meno fitto e si guadagna leggermente quota. Voltandosi indietro è possibile ammirare il Torneträsk che via via si fa più lontano.

Con alcuni strappetti brevi si riguadagna il corso del fiume che si seguirà ora fino alla meta. Se in buone condizioni di tanto in tanto è possibile tagliare un po' il percorso camminando sul fiume ghiacciato, altrimenti (soprattutto in caso di scarsa visibilità) è sempre possibile seguire le paline segnavia.

Giunti ad un gruppo di baite di pescatori e un «Goahti», una costruzione tipica Sami totalmente ricoperta di terra, si ha accesso all'Abiskojaure, il lago che ci condurrà alla nostra meta. Anche in questo caso a seconda delle condizioni è possibile percorrere linearmente il lago, oppure seguire il percorso classico che lo aggira. Nel periodo invernale il ghiaccio è generalmente sicuro, ma può capitare che in caso di sbalzi di temperaura, dalle fessurazioni del ghiaccio sgorchi dell'acqua rendendo difficoltoso il suo attraversamento.

Il lago è lungo circa 4 km e richiede un'ora all'incirca per giungere all'Abiskojaure, termine della tappa. Il percorso totale è di 15 km e come tempo stimare un 5 ore circa.

Il Rigugio Abiskojaure
Il Rigugio Abiskojaure

Il Rifugio Abiskojaure

Il rifugio è composto da alcune costruzioni indipendenti, a differenza dei nostri rifugi, è più una via di mezzo con un bivacco.

È sempre presente il custode che ha solo il compito di indirizzarci verso il nostro alloggio e supportarci in caso di necessità, ma tutto deve poi essere fatto in autonomia.

Le costruzioni sono composte da una sala comune e da alcune camerate contenenti una ventina di letti.

La sala comunq funge anche da cucina ed è dotata di stufa a legna e cucina a gas.

L'illuminazione è costituit da candele e non è presente energia elettrica, così come non c'è campo telefonico.

Non c'è acuqa corrente, ma bisognerà recarsi al vicino pozzo nel ghiaccio del lago a procacciarsi acuqa per bere/cucinare/pulire...

I bangi sono in un edificio esterno posto a circa 20 metri di distanza.

In ogni caso non si soffrirà il freddo, tutti i locali sono ben dotati di stufe e coperte in abbondanza.

Nel rifugio vige la regola del lasciare tutto come lo si è trovato, oltre alla pulizia, tutto ciò che si è usato va rimpiazzato. Vanno lasciati dei secchi di acqua pulita, così come la legna che deve essere recuperata nella vicina legnaia.


In uno degli edifici del complesso è presente una suggestiva sauna a legna. Nel locale dei custodi è presente anche un minimale minimarket dove si possono trovare le minime necessità.

Il pozzo nel lago dove è possibile recuperare acqua potabile
Il pozzo nel lago dove è possibile recuperare acqua potabile