È giunto il momento dello scatto. Ecco l'Aurora... bella, meno bella, veloce, lenta, colorata... è comunque uno spettacolo che vogliamo immortalare. come fare?
Innanzitutto dobbiamo essere già pronti con il treppiede posizionato e la fotocamera montata, la batteria carica e la memory non dimenticata sul comodino.
Prima parte fondamentale, senza una buona messa a fuoco tutto il resto non conta.
Se la fotocamera è di ultima generazione allora tutto sarà più facile. Come prima cosa scegliamo, se l'obbiettivo è uno zoom, l'angolo di campo desiderato in quanto su alcune lenti va ad impattare la messa a fuoco.
Poi partiamo con il fuoco corretto. Per fare questo abbiamo diverse soluzioni alcune applicabili altre meno a seconda dell'attrezzatura:
Ovviamente queste operazioni andrebbero fatte prima dell'arrivo dell'Aurora, con tutta calma mentre si prepara l'attrezzatura.
Molto importante è anche verificare di tanto in tanto la messa a fuoco, muovendosi è facilissimo toccare inavvertitamente l'obbiettivo mandandolo fuori fuoco.
Si tratta di quel numerino "f" seguito da strani numeri che si conoscono si e no (1.4, 1.8, 2.8, 3.5, 4...). In sostanza il numero indica il rapporto tra la lunghezza focale e l'ampiezza del diaframma. In breve, più qesto numero è basso e più il diaframma sarà aperto e più luce riuscirà ad entrare.
Trattandosi di notturna tutta la luce disponibile è preziosa, quindi dimenticatevi di tutti i test che vi dicono che l'obbiettivo rende meglio a f5.6 o altro... qualunque difetto è nulla in confronto ai vantaggi di avere tanta luce.
Quindi aprite più che potete (ripeto, f basso) e via!!
L'unico svantaggio reale ad avere aperture ampie (quindi ripeto, tanta luce, f basso!) è che si riduce la profondità di campo, in parole povere se avete un soggetto molto vicino risulterà fuori fuoco rispetto allo sfondo. Ma visto che stiamo parlando in genere di grandangolari o supergrandangolari, per incorrere in questo problema bisogna avere il primo piano veramente molto vicino, nell'ordine di 2 o 3 metri... basta regolarsi di conseguenza.
Già che si parla di obiettivi, come ultima cosa è importante disattivare lo stabilizzatore in quanto oltre ad essere inutile (e su lenti datate addirittura controproducente) consumerà preziosa energia senza alcun beneficio.
ISO è la sensibilità che stiamo impostando, proveniente dalla vecchia pellicola (con qualche differenza) gli effetti sono simili. Più alti saranno gli ISO e più luminosa sarà la foto, ma anche tutti i difetti del sensore o disturbi elettronici verranno amplificati andando a rovinare la foto finale.
Il limite dipende dalla fotocamera, molte FullFrame moderne possono arrivare ad iso molto elevati, con una qualità ancora accettabile, mentre altre già a 1200ISO il rumore è molto evidente.
Dovete imparare a capire la fotocamera che avete in mano. Il valore è molto soggettivo e va a braccetto con il tempo di scatto (che vi descriverò poi). Dipende moltissimo dalle condizioni di luce, se è presente la Luna e dall'intensità dell'Aurora.
Normalmente l'approccio è, se conosco i limiti della fotocamera, usare il valore più alto che sappiamo dare un risultato accettabile e poi regolare il tempo di conseguenza. Finora questa tecnica mi ha sempre dato buoni risultati.
Il tempo è prezioso, dice un detto... e mai cosa è più vera. Il tempo determina il risultato finale più di qualunque altro parametro (messa a fuoco esclusa...).
Finora mi ero sempre trovato a confrontarmi con sogggetti "in movimento", ma prevedibili, una cascata, il movimento apparente delle stelle, un uccello che vola... sono tutti elementi che introducono il fattore tempo all'interno di una foto (a differenza di un paesaggio stadico dove, 1/1000s o 5s ha un effetto marginale), ma sono tutti elementi che spannometricamente puoi prevedere in anticipo e che già bene o male saprai gestire.
L'Aurora no. Fa quello che vuole!
Può essere leggera leggera e statica; in mezz'ora cambiare di pochissimo.
Può essere fluttuante e velocissima nel cielo tanto da essere difficile da seguire.
Il tutto senza preavviso, da un minuti all'altro!
Bisogna quindi essere preparatissimi e reattivi a variare il tempo (e di conseguenza gli altri parametri) per rispondere a ciò che propone l'Aurora.
A volte ci vogliono anche 20-30 secondi per avere qualcosa di decente, a volte anche 5 secondi possono essere troppi!
Un tempo troppo breve ovviamente regalerà una foto buia o ci costringerà ad alzare gli ISO sopra l soglia accettabile di una fotocamera di contro un tempo troppo lungo di contro ci farà perdere tutti i giochi di colori e forme dell'Aurora.
Il tempo giusto? Va trovato!! Talvolta ho scattato foto a 1.6 secondi a 1600 ISO come ho fotografato a 20 secondi a 6400 ISO.
Io consiglio per iniziare di impostare la fotocamera su 1200 ISO e 8 secondi di esposizione e da li partire alzando o abbassando il tempo controllando la parte più luminosa dell'Aurora per evitare che venga bruciata (cosa non troppo remota).
In questa sequenza ho simulato visivamente la differenza del risultato cambiando il tempo di esposizione, partendo da una foto scattata con 3 secondi ad un'aurora di media velocità.
Come si può vedere, all'aumentare del tempo si perdono i dettagli dell'aurora. L'entità di questa perdita dipende però dalla velocità con cui si muove, con aurore particolarmente deboli un tempo breve porterà pochi benefici, mentre la fase intensa può fare la differenza tra una foto da appendere e una "carina".
Nella normale fotografia notturna, la Luna ha un ruolo molto importante per il risultato finale e di conseguenza anche parlando di visione e foto dell'Aurora è una variabile da tenere in considerazione.
La Luna è un bel faro che ci illumina, molto più di quanto si possa immaginare. Varia di giorno in giorno da uno spicchio ininfluente fino alla fase di Luna Piena in cui per tutta la notte ci illumina.
Quindi anche in presenza dell'aurora, avere o non avere la Luna avrà il suo peso.
Con un'aurora debole, ovviamente la Luna non è di aiuto e, se proprio è deboluccia, allora probabilmente non sarà distinguibile e in questo caso effettivamente sarà uno svantaggio rispetto ad una notte completamente buia.
Nel caso in cui l'intensità sia buona allora sarà vero che la luce lunare atenuerà un po' l'effetto dell'Aurora, ma illuminerà anche il paesaggio circostante che, se ben scelto, sarà il valore aggiunto della foto.
In assenza di Luna di contro avremmo colori più vivi e una visione migliore anche a basse intensità, ma il paesaggio ci apparirà quasi totalmente nero e quindi più difficile da far rendere.
A livello di impostazione, normalmente in presenza della Luna ci si può permettere un valore ISO inferiore (o un tempo più breve) viceversa dovremmo alzare i valori e qua rientra in gioco i discorsi precedenti sui limiti della fotocamera.
Lo scatto si fa premendo il pulsante fine.
Si, diciamo che può essere tutto... ma con alcune accortezze utili a non rovinare tutto alla fine.
Innanzitutto soprattutto con tempi relativamente brevi (1-8 secondi) lasciamo qualche secondo dopo aver toccato la fotocamera per arrestare eventuali micro (o non tanto micro) oscillazioni ed evitare il micromosso.
In caso di vento cerchiamo di metterci in modo da riparare il più possibile la fotocamera (eventualmente aggianciando del peso al treppiede).
In caso di neve preparare un fondo compatto per evtare che nei secondi di scatto il treppiede affondi trasformando uno scatto dell'aurora in uno startrail!
Se ci si trova in attesa dell'Aurora all'interno di una struttura riscaldata è necessario fare estremamente attenzione allo sbalzo termico. Soprattutto se la fotocamera/obiettivo non sono tropicalizzati (ovvero a tenuta quasi stagna) il rischio che si formi condensa all'interno è elevato. Generalmente non provoca danni all'attrezzatura ma è sempre evitabile usarla in questo stato. Di contro, portare all'esterno la fotocamera farà congelare rapidamente l'umidità sulla lente con sgradevoli risultati.
Il mio consiglio è quello di lasciare fuori la fotocamera da prima dell'inizio dell'attesa per l'Aurora, magari con l'accortezza di tenere al caldo solo la batteria e di non rientrare con l'attrezzatura finché non sarà terminata la sessione. Una volta fatto questo, non accendere la fotocamera finché non si sarà asciugata autonomamente.
Ultima accortezza, per scattare se si ha uno scatto remoto è l'ideale, per evitare anche quel micromosso inevitabile che si genera toccando la fotocamera. Se non si dispone allora consiglio di impostare l'autoscatto a 2 secondi (se presente) in modo che la fotocamera scatterà quando si sarà già stabilizzata.