Il magico mondo dei Westfjords islandesi racchiude numerose perle spesso ignorate per le poche informazioni e per la scomodità dei collegamenti. Iniziamo con la parte Sud, dove ho avuto il piacere di pedalare nel 2019 e che comprende la cascata di Dynjandi e la spiaggia Rauðisandur con ovviamente tutte le tappe intermedie. Per motivi di tempo (atmosferico e orario) non sono riuscito a percorrere un anello come preventivato, quindi le tappe proposte sono divise un due tronconi distinti.
La zona è raggiungibile in due modi:
Flókalundur, più che una località è poco più di un bivio tra la strada 60 che da costiera si inerpica sui monti e la 62 che invece prosegue lungo la costa. Vi si trova un bel campeggio equipaggiato di sala comune (ma senza fornelli) e docce. Ma la cosa più interessante si trova a poca distanza lungo la strada 60 in direzione Nord-Est. Si tratta di una piccola "hot-pot" geotermale posta proprio in riva al mare. Può contenere una decina di persone ed è profonda fino ad un metro. La vista dalla piscinetta è splendida e in caso di alta marea si può passare con due passi dall'acqua bollente al gelido mare. L'accesso è libero, non ci sono però strutture quali spogliatoi o servizi oltre ad un piccolo muretto a secco un po' nascosto e riparato dal vento.
È una tappa relativamente breve, solo 30 chilometri, ma che non va sottovalutata. Dal campeggio di Flókalundur si abbandona immediatamente l'asfalto per iniziare subito ad inerpicarsi nella bella, ma impegnativa valle che, in 8 km, con pendenze fino al 14% permette di raggiungere i 468 metri ed affacciarsi sul Suðurfirðir. Lasciata a sinistra da strada 63 inizia un suggestivo tratto in discesa a mezza costa sulla montagna con una magnifica vista sul fiordo. In questo punto il fondo stradale di fa più brutto e sassoso, inoltre spesso si possono trovare nubi e nebbia provenienti dal mare. Si perdono circa 150/200 metri che si recuperano abbastanza rapidamente per raggiungere l'altopiano Dynjandisheið a quota 500 metri che sarà il punto massimo della giornata. da qua un primo tratto in discesa porta ad un'area pianeggiante costellata di laghetti e chiazze di neve perenni.
Poi la strada, divenuta con un fondo migliore, sprofonda ripidamente (tratti oltre il 10%) fino al livello del mare dove, svoltando a sinistra per un breve tratto asfaltato si raggiunge il parcheggio e la cascata Dynjandi.
Dal parcheggio la cascata è già ben visibile, l'acqua appare dalla sommità della parete e scende con una sequenza di piccoli salti per un centinaio di metri. Al termine della cascata principale in fiume ridiscende ancora per un centinaio di metri effettuando numerosi altri salti di varia altezza fino al mare.
Esiste un sentiero che porta facilmente fino al termine del primo salto con una suggestiva vista sia sulla cascata che sul fiordo. La cascata è particolarmente interessante al tramonto quando è illuminata direttamente dagli ultimi raggi solari.
Al parcheggiò è presente un'area pik-nik dove è possibile pernottare, questo permesso è concesso solo ad escursionisti e ciclisti.