a Zonzo per le Montagne
Davide Necchi - a Zonzo per le Montagne
Da Skaftafell a Jökulsárlón fino a Höfn
Nel regno dei ghiacci, al cospetto del Vatnajökull, sulla Ringroad tra i luoghi più celebri della costa Sud islandese
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Da Skaftafell a Jökulsárlón fino a Höfn

Descrivere in una sola pagina il percorso da Skaftafell a Höfn è quasi impossibile, probabilmente insieme al Golden Circle è il tratto d'islanda più ricco di "ooooh" che ci sia. Molti luoghi noti, altri da scoprire.
Si viaggia sempre alle pendici del Vatnajökull che ne caratterizza quasi completamente il paesaggio rimanendo costantemente sospesi tra il ghiaccio ed il mare. In questo tratto la strada è obbligata, esiste solo la Ringroad, non c'è spazio per altre strade e questo purtroppo costringe a condividere la strada con il traffico, ma la bellezza del luogo ne ricompensa di tanto in tanto il disagio che comporta.

In bicicletta

Tappa 1

Partenza: Skaftafell
Arrivo: Gerði campsite
Distanza: 62 km completamente asfaltato
Dislivello: Percorso prevalentemente pianeggiante
Pendenze: trascurabili

Tappa 2

Partenza: Gerði campsite
Arrivo: Höfn
Distanza: 75 km su asfalto
Dislivello: percorso prevalentemente pianeggiante
Pendenze: trascurabili

Tappa 2 variante

Partenza: Bivio F935 (21 km da Gerði)
Arrivo: Jöklasel
Distanza: 16 km (+16km per il rientro dallo stesso lato)
Sterrato: 16 km in discrete condizioni
Dislivello: 800 metri
Pendenze: strada in costante salita con pendenze superiori al 10%
Mappa del percorso (da <a href=https://cyclingiceland.is/en/)" type="image/jpeg">
Mappa del percorso (da https://cyclingiceland.is/en/)

Da Kirkjubæjarklaustur a Skaftafell

Questo tratto di strada lo si può considerare come l'avvicinamento alla zona. Si percorrono grandi distese formate dai detriti portati dai fiumi durante le frequenti alluvioni di origine vulcaniche. Si dtratta delle Jökulhlaup, un fenomeno islandese, il cui nome ha varcato i confini dell'isola per diventare di uso comune nel settore. Tipicamente, soprattutto in queste zone, ha origine sotto la grandissima calotta glaciale dove avvengono continue manifestazioni geotermiche se non addirittura vere e proprie eruzioni subglaciali. Queste manifestazioni fondono il ghiaccio con un ritmo più o meno intenso che può creare vere e proprie alluvioni. Spesso si formano laghi subglaciali che per il continuo mutamento delle condizioni possono collassare generando ondata catastrofiche.

Viaggiando lungo questa strada lo si potrà ben notare attraversando lo Skeiðarársandur , la vasta pianura sabbiosa alluvionale (sandur) da cui emergono ancora i resti contorti di un vecchio ponte.

Seppur questo tratto, a livello di strada può considerarsi abbastanza noioso (ma è apprezzabile la quasi totale assenza di salite), non lo è certo il panorama con i ghiacciai che si avvicinano mano a mano mostrando tutta la loro imponenza. Questo tratto, di circa 70 km ci porterà a Skaftafell che è la porta d'accesso per questo mondo; nonché una zona escursionisticamente molto ricca.

Skaftafell

Giunti a Skaftafell, la prima cosa che colpirà è l'immenso parcheggio, apparendetemente senza motivo. Per scoprire i segreti di questo luogo si potrà partire da una mappa. E la mappa sentenzierà una cosa sola, bisogna camminare!
I luoghi non sono a portata di mano come in altre parti dell'Islanda, ma questo non necessariamente è uno svantaggio. Soprattutto se come me si arriva su due ruote, il cambio di attività fisica è un piacevole diversivo dopo tanti km a spingere sui pedali.

La famosa cascata di Svartifoss
La famosa cascata di Svartifoss

Il primo luogo per notorietà è Svartifoss, una cascata di modeste dimensioni, ma che si tuffa da una parete strapiombante di basalto rendendola una delle cascate più riconoscibili dell'isola. Si raggiunge facilmente in circa 30 min di sentiero ed è una tappa che non va assolutamente tralasciata.

Per i più appassionati dell'escursionismo la cascata potrebbe anche essere solo un passaggio (meglio al ritorno) per un più impegnativa salita al Kristinatindur, una cima di 1100 metri dall'aspetto dell'alta montagna con l'ultimo tratto che non lascia nulla ai 3000 metri alpini, se non l'incredibile colpo d'occhio dei ghiacciai che si perdono contro l'oceano all'orizzonte. L'ascensione è riservata ad escursionisti esperti e richiede una giornata intera (con possibili varianti per ridurne la difficoltà e la lunghezza).

Svanifell

La lingua glaciale dello Svanifell
La lingua glaciale dello Svanifell

Rimanendo nei pressi di Skaftafell si trovano due tra le più note lagune glaciali della zona, la prima dell'omonimo ghiacciaio si raggiunge direttamente dal parcheggio (Skaftafellsjökull). La successiva e più famosa è prodotta dal ghiacciaio di Svinafellsjökull che va a morire dentro una piccola laguna. Ci sono due accessi per poterlo ammirare, il più consigliato è il primo che si incontra sulla rignroad 800 metri dopo il bivio per Skaftafell. Con una deviazione di 2,5 km si arriva in un punto d'osservazione laterale in cui su può ammirare benissimo la lingua glaciale. Volendo è possibile camminare per un breve tratto risalendo la morena verso monte con scorci ancor più sugestivi.

La Chiesa di Hof
La Chiesa di Hof

Proseguendo la pedalata verso Est una breve tappa può essere fatta presso la piccola chiesa di Hof, evidente testimonanza di un'architettura caratterizzata dai tetti in erba e con un cursioso cimitero annesso sempre ricoperto di erba.

A questo punto si inizia ad aggirare i contrafforti glaciali che scendono dal Hvannadalshnúkur, la vetta più alta d'Islanda per puntare al luoghi più celebri del tour dell'isola. Qua le lagune glaciali sono numerose, ogniuna da vedere... ma per quanto appassionato di queste cose anche io ho dovuto darmi una calmata soprassedendo e proseguendo a pedalare.

Fjallsárlón e Jökulsárlón

A circa 44 Km da Skaftafell, proprio quando si è in vista della laguna di Fjallsárlón, sulla sinistra si stacca una strada sterrata di circa un paio di km quasi pianeggianti, ma con il fondo un po' ghiaioso. Questa strada porta ad un luogo pochissimo conosciuto, ma che merita indubbiamente. Il Múlagljúfur Canyon, che è una stretta forra percorsa da un torrente generato da due cascate che formano un ambiente che riporta direttamente all'interno di un film fantasy.

Proseguendo oltre, con una breve variante sempre sulla sinistra si può raggiungere la laguna di Fjallsárló, anch'essa impreziosita da blocchi di ghiaccio che si staccano dalla non lontana fronte del ghiacciaio

La magnifica baia di Jökulsárlón
La magnifica baia di Jökulsárlón

Mancano ormai solo 10 km dalla regina delle lagune glaciali, Jökulsárlón, le cui dimensioni surclassano nettamente le precedenti. La fronte del ghiacciaio è lontana (e lo sarà sempre di più di anno in anno), ma gli enormi blocchi di ghiaccio che rilascia in continuazione navigano per tutta la laguna fino ad incastrarsi nel breve canale di acqua che la separa dal mare regalando uno spettacolo magnifico.

Diamond Beach

Ma non è finita, perchè proprio dal lato opposto, lungo il mare troveremo una spiaggia nerissima costellata dai blocchi di ghiaccio che vengono ributtati a riva dalle onde creando un contrasto spettacolare.

Inebriati da tanta bellezza, proseguiremo sulla strada senza grossi dislivelli tralasciando le numerose lingue glaciali fino al punto (dopo circa 60 km) dove la strada svolta decisamente a destra nella località Hoffel. Qua, si potrà puntare direttamente verso Höfn , oppure fare l'ennesima deviazione sia per andare a visitare l'ultima laguna glaciale (circa 7 km di cui metà sterrati), ma potrebbe risultare interessante una pausa rigenerante presso gli Hoffell Hot Tubs, tre vasche di acqua geotermale seminaturali.

15 Km ancora e finalmente si entra nell'abitato di Höfn dove avrà termine questa tappa proposta. Il paese si trova nel mezzo di una laguna, circondato dai ghiacciai e ad Est dalla mole del gruppo montuoso del Vestrahorn.

Da Höfn, vista verso Ovest.
Da Höfn, vista verso Ovest.

Dove dormire

Continua a pedalare verso...

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