Il primo dilemma è sul portare la propria bicicletta o noleggiarla in loco. A parte il discorso «sentimentale» che tende a favorire la propria bicicletta, è possibile il noleggio, ma i costi sono da valutare (leggi, talvolta, alti...). Fattibile certo, ma facciamo che si stia optando (come ho fatto io) per la prima opzione.
Ormai tutte le compagnie aeree effettuano il trasporto biciclette a costi anche abbastanza contenuti. Nei miei viaggi ho volato con WOWAir (purtroppo non più esistente da alcuni anni), Icelandair e Wizz, che consentono il volo diretto da Milano che con un bel fardello come la bicicletta non è cosa da poco.
Tralasciando come impacchettare la bicicletta su cui non mi dilungo trovandosi in rete una grande quantità di informazioni, vediamo alle problematiche e alle soluzioni specifiche per chi giunge in Islanda.
A questo punto dobbiamo diversificare due situazioni:
Partire direttamente dall'aeroporto di Keflavik: in questo caso sarà necessario spacchettare quanto prima lo scatolone e per questo, l'efficienza islandese ci viene in contro.
A 50 metri fuori dall'area arrivi di Keflavik è presente un ottimo edificio riparato denominato «Bike Pit» dotato di tutto lo spazio disponibile e di un set basilare di attrezzi per effettuare le manovre in tutta tranquillità.
Rimane ora il problema di dove lasciare lo scatolone, e purtroppo non rimarrà altra opzione che lasciarlo sul fondo del suddetto box lasciandolo a disposizione di chi al ritorno necessita di reperirne uno (vedi capitolo successivo).
Partire da un Hotel/Guesthouse: Alcune strutture ricettive nei dintorni di Keflavik possono offrire il servizio di recupero (tuo e della bicicletta imballata) e custodire lo scatolone fino al ritorno. Questa soluzione è molto utile per chi viaggia con borse portabili apposite. Verificare questo servizio che può variare a seconda del periodo o dell'orario di arrivo e, ovviamente, da struttura a struttura.
Partenza da Reykjavik: In caso si dovesse decidere di partire dalla capitale, è possibile recarsi al Reykjavik Campsite o all'adiacente Dalur HI Hostel (ex Reykjavik City Hostel) e lasciare in custodia lo scatolone a lungo termine (gratuito se piegato, altrimenti a pagamento).
Per raggiungere le strutture bisognerà utilizzare uno dei servizi di bus privati pagando un sovraprezzo, ad oggi (2024) sono presenti Straeto, Flybus e Gray Line.
Al ritorno, ovviamente, ci si troverà dinnanzi alla necessità di imballare nuovamente la bicicletta. A questo punto le opzioni sono varie a seconda della logistica scelta.
Imballo custodito: questa ipotesi è ovviamente la più semplice, bastando ripetere le operazioni dell'andata!
Imballo abbandonato: In questo caso la faccenda si complica un po' dovendo recuperare un imballo adeguato. La prima ipotesi è quella di recarsi al Bike Pit e sperare che altri viaggiatori abbiano lasciato lo scatolone come abbiamo fatto all'andata, a questo punto si è comodamente pronti a ripartire. Questo però potrebbe rivelarsi problematico, soprattutto se si è a fine stagione e in caso di esito sfortunato, ci si troverebbe in una situazione decisamente sgradevole.
Il mio consiglio (usato nei miei viaggi del 2018 e 2021) è quello di recarsi al negozio Örninn di Reykjavik (circa 1,5Km dal campeggio) dove si potrà recuperare uno scatolone... udite udite... gratis!! A questo punto bisognerà usufruire del servizio di Flybus per tornare in aeroporto la la bicicletta bella che imballata. Ovviamente va posta attenzione agli orari di apertura dei negozi che in Islanda non sono «ampi» come siamo abituati.