a Zonzo per le Montagne
Davide Necchi - a Zonzo per le Montagne
Penisola di Snæfellsnes
Sulle orme di Arne Saknussemm verso il centro della Terra
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Penisola di Snæfellsnes

Snæfellsnes, la penisola dei contrasti

"Nel cratere Yökull dello Snæffels che l'ombra dello Scartaris tocca alle calende di luglio, scendi, coraggioso viaggiatore, e raggiungerai il centro della terra. Ciò che feci. Arne Saknussemm."

Magari questa frase è stata un tantino romanzata per esigenze letterarie e per raggiungere l'Islanda non possiamo contare sulla metropolitana vulcanica, lo Snæfellsjökull rimane comunque un luogo che mantiene un fascino particolare e che gli islandesi hanno sempre visto attorniato da un alone di esoterismo. Ma anche rimanendo con una visione più razionale, la penisola è comunque un luogo estremamente affascinante con una gran quantità di scenari differenti e molti luoghi dove una soste è d'obbligo.

Situata ad Ovest dell'Islanda, la penisola di Snæfellsnes è probabilmente è la variante alla ringroad più frequentata.

La si può percorrere in senso orario che in senso antiorario a seconda della necessità. La descriverò nella prima modalità perchè quella che più si adatta alle concatenazioni successive.

Percorso completo: Penisola Snæfellsnes

Partenza: Borgarnes
Arrivo: Stykkishólmur (Porto)
Distanza: 230 Km (100 Km il percorso diretto)
Sterrato: Completamente asfaltato, qualche tratto sterrato nelle varianti
Dislivello: circa 900 metri salita/discesa, prevalmentemente brevi strappi sulla strada costiera.
Pendenze: Qualche breve strappo fino al 10%
Guadi: No
Strade: 1, 54, 574 (56 e 570 come varianti)

Dove dormire

Borgarnes: Il campeggio è situato sul mare lungo la Ringroad, a 1 km dalla stazione dei pullman. È piccolo e ha i servizi essenziali, i servizi igineici e dei lavandini. Non ha docce e sala comune (Agg. 2024).

Snorrastaðir: Il campeggio è situato presso una guesthose a circa 40 km da Borgarnes. Non ci sono mai stato, ma sembra che sia dotato di tutti i servizi... e abbastanza caro! (inf sito web 2025)

Traðir: Posto a metà della costa sud della penisola, nel 2024 risultava chiuso!

Langaholt: Posto poco dopo il precedente e a poca distanza dalla spiaggia di Ytri Tunga, è relativamente nuovo (non era presente quando passai io). Fa riferimento all'omonima struttura ricettiva

Arnarstapi: Il campeggio è situato nel centro del paese, dispone di servizi igienici, docce e lavantini per le stoviglie. Nota: Nel 2016 le docce erano chiuse e i servizi usati dagli innumerevoli pullman turistici in transito.

Hellissandur: Posto all'inizio del paese (lato Ovest) è un bel campeggio con tutti i confort necessari (bagni, docce, cucina e sala comune)

Ólafsvík: posto a Est del paese è un bel campeggio dotato di tutte le necessità, è anche posto nel paese più grande e meglio fornito di negozi della penisola.

Grundarfjörður: è posto all'interno del paese, dispone solo di servizi igienici, nel 2016 erano decisamente minimali (prefabbricati). La vicina piscina era quasi sempre chiusa.

Stykkishólmur: Il campeggio è situato all'interno del paese, vicino al campo da Golf. Dispone di servizi igienici e due docce poste in un gabbiotto esterno. Altri servizi posti nella struttura del campo da Golf. Per cucinare c'è solo una tettoia, ma non c'è attrezzatura specifica (agg. 2019)

Mappa della penisola di Snæfellsne (da https://cyclingiceland.is/en/
Mappa della penisola di Snæfellsne (da https://cyclingiceland.is/en/

Tappa 1: da Borgarnes a Langaholt

Partenza: Borgarnes (autostazione, linea Reykjavik - Akureyri)
Arrivo: Langaholt Campeggio
Distanza: 87 Km
Sterrato: Percordo completamente asfaltato, qualche tratto sterrato nelle varianti per visitare i luoghi di interesse.
Dislivello: 200 m salita/discesa, quasi completamente concentrate nel finale
Pendenze: alcuni brevi strappi fino al 6%
Guadi: Nessuno
Strade: 1, 54

Questo tratto, diciamolo, non è proprio il più entusiasmante. La strada è un po’ stretta per il traffico che si trova in alta stagione, e le auto spesso sfrecciano veloci. Purtroppo non ci sono molte alternative per evitarlo. Fino a qualche anno fa si poteva caricare la bici sulla linea 82 e saltare questa parte, ma con i tagli e i subappalti dei trasporti... addio comodità.

Nella speranza che si ravvedano godiamoci comunque un percorso che ha sempre le sue peculiarita!.

appena usciti da Borgarnes si lascia sulla destra la Ringroad per proseguire sulla strada 54. Il percorso è pianeggiante e supera una vasta pianura composta generalmente da pascoli.

La strada prosegue senza particolari variazioni per circa 35 chilometri fino alla deviazione per Snorrastaðir dove è presente l'unico campeggio per spezzare la tappa in due tronconi. All'orizzonte sarà visibile il caratteristico cono tronco del cratere Eldborg (visitabile tramite sentiero direttamente dal campeggio circa 1h30 andata e ritorno).

5 chilometro dopo si lascia la strada 55 che può essere un'impegnativa variante per raggiungere il versante settentrionale della penisola. Appena dopo, tramite una deviazione a sinistra (indicazione Stora - Hraun) si può raggiungere una piccola pozza geotermale posta in una spaccatura rocciosa a rdosso di un lago.

Pochi chilometri dopo sulla sinistra si può visitare Gerðuberg, una formazione di basalto che forma uno scudo. Proseguendo oltre è anche possibile salire brevemente il cratere Ytri-Rauðarmelskúla e successivamente Rauðamelsölkelda, una sorgente di acqua minerale gassata che può essere apprezzabile.

La deviazione completa richiede 6 chilometri (solo andata).

A questo punto la strada si dirige verso la penisola vera e propria in direzione della costa sud (che verrà descritta nelle prossime tappe).

Al bivio con la strada 56 (vedi variante) c'è un'area di servizio con possibilità di prendere del cibo, cosa non proprio scontata nella parte sud della penisola.

Si prosegue lungo il percorso pianeggiante andando a riavvicinarsi alla costa proprio nei pressi della famosa spiaggia Ytri Tunga dove, soprattutto nel periodo estivo, numerose foche vengono a riposare sulla riva mettendosi in bella vista per i visitatori. Pochi chilometri dopo, sulla sinistra si trova la deviazione per Langaholt Guesthouse, nei pressi della quale si trova il campeggio.

Questo campeggio durante i miei due passaggi ciclistici non era ancora presente, quindi non ho informazioni dirette sullo stato dei servizi offerti.

Tappa 1a: Salita diretta a Styllyshulmur

Partenza: Bivio strada 54-56
Arrivo: Stykkishólmur
Distanza: 34 Km
Sterrato: No
Dislivello: 250 m salita e discesa
Pendenze: qualche strappo fino al 10%
Guadi: No
Strade: 56, 54, 58

Questa tappa è utile se si desidera arrivare subito a Stykkishólmur o per percorrere la penisola in senso antiorario. La tappa è spezzabile dormendo al campeggio di Snorrastaðir posto a circa metà strada.

Dal bivio incontrato nella precedente descrizione si prende la strada 54 che ben presto inizia a salire. Prima moderatamente e poi più decisamente per guadagnare circa 200m di dislivello. Giunti al culmine della salita lo scenario cambia completamente passando tra crateri di roccia rossa con in fondo il maree sullo sfondo, in lontananza, i Westfjords.

Alla fine della discesa ci si ritrova sulla strada 54 e a questo punto ci sono due opzioni:

Verso destra, in 17 chilometri, si raggiunge Stykkishólmur

Verso sinistra, in 22 chilometri si raggiunge Grundarfjörður, utile per percorrere la penisola.

Tappa 2: da Langaholt a Ólafsvík

Partenza: Campeggio di Langaholt
Arrivo: Campeggio di Ólafsvík
Distanza: 75 Km (ma molti di più con le varianti)
Sterrato: Completamente asfaltato, sterrato sulle varianti
Dislivello: circa 450 metri, di poco maggiore con le varianti
Pendenze: Saliscendi, non c'è una vera e propria salita
Guadi: No
Strade: 54, 574

Sulla carta questa è una tappa relativamente corta, ma non deve trarre in inganno: i "soli" 75 chilometri possono arrivare senza problemi a superare i 100 chilometri se si presta ascolto a tutti i richiami delle meraviglie che offre la punta della penisola.

Proseguire sulla strada 54, abbastanza pianeggiante, fino al bivio dove si svolta a destra (anche qui una possibile variante per accorciare il percorso) e si prende la 574. Poco dopo la strada sale decisamente per raggiungere un belvedere, dove si può ammirare gran parte della strada percorsa finora, con l'elegante Bjarnarfoss. Sulla destra si può ammirare la vasta colata lavica con al centro il cono vulcanico del Búðaklettur. Con una deviazione di circa 2 km, poco prima del punto panoramico, si può andare a visitare la caratteristica chiesa colorata di nero di Búðakirkja e da qua, con circa 20 minuti di cammino, il cratere appena citato.

Ridiscesi, la strada prosegue a distanza dal mare. Superata una grossa colata lavica, si raggiunge la brevissima deviazione per Rauðfeldsgjá, una profonda gola nella roccia dove scorre un fresco torrentello.

Siamo ormai in vista di Arnarstapi, il centro principale della zona, e dove è anche presente un campeggio. Questo luogo necessiterebbe almeno di mezza giornata solo per essere visto al meglio, tanto che descriverò separatamente la zona nella pagina dedicata ad Arnarstapi e Hellnar.

Da qua la strada prosegue quasi pianeggiante, aggirando lo Snæfellsjökull, incontrando numerosi luoghi molto interessanti come i faraglioni di Lóndrangar, che si possono ammirare da un viewpoint posto a 7 chilometri da Arnarstapi. Successivamente troviamo il faro di Malarrif con la sua costa di lava.

Stiamo iniziando a doppiare la punta, ma prima troviamo la deviazione per la strada 572 verso la spiaggia di Djúpalónssandur, dove si possono rinvenire i resti della barca Epine GY7 naufragata (a dire il vero, ormai sono proprio pochi... insomma, non aspettatevi nulla di particolare). Qua troviamo le quattro pietre di Djúpalónssandur, dal peso che va da circa 20 a 150 kg, usate dai pescatori per dimostrare la loro forza.

Proseguendo, dopo esserci procurati un'ernia e/o un colpo della strega, si procede ora verso Nord, passando vicino al cratere Saxhóll, che può essere salito brevemente tramite una scalinata metallica.

Si riguadagna nuovamente il mare, ora sulla costa settentrionale della penisola, proprio al bivio con la strada 579.

Questa deviazione, a mio parere, merita senza dubbio almeno nella prima parte, che in breve tempo (meno di 2 km) porta alla spiaggia di bellissima sabbia color oro di Skarðsvík. Proseguendo, si possono raggiungere i fari di Öndverðarnesviti e Svörtuloft. La deviazione completa richiede un allungamento della tappa di 20 chilometri di strada completamente sterrata, con un fondo buono all'inizio e un po' più scabroso successivamente.

Sarà ora visibile l'impressionante antenna della Hellissandur longwave radio mast, un'antenna di 412 metri utilizzata per le comunicazioni di emergenza e dall'emittente locale RÚV. Questa antenna è attualmente la più alta al mondo ed è la struttura artificiale più alta dell'Europa occidentale. L'antenna è dismessa dal 2024.

Il faro di Malariff in veste invernale
Il faro di Malariff in veste invernale
La spiaggia di Skardsvik
La spiaggia di Skardsvik

Ormai siamo in vista del primo paese, Hellissandur, dove è anche presente un campeggio che può essere utilizzato come fine tappa. Consiglio il proseguimento fino a Ólafsvík in quanto il paese è molto più attrezzato con supermercati e una bella piscina. Proseguendo vediamo sulla destra la chiesa di Ingjalshóll con lo Snæfellsjökull sullo sfondo. Passiamo il piccolo borgo di Rif e 6 chilometri dopo finalmente giungiamo a Ólafsvík dove il campeggio è quasi ironicamente posto all'opposto del paese.

In quest'ultimo tratto, se ancora si ha la forza di girare il collo, si possono ammirare le cascate Bæjarfoss, Kerlingarfoss e Svöðufoss. Nella tratta da Hellissandur a Ólafsvík è in costruzione una pista ciclopedonale che costeggia la strada principale.

Tappa 3: da Ólafsvík a Stykkishólmur

Partenza: Campeggio di Ólafsvík
Arrivo: Campeggio di Stykkishólmur o Porto (per i Westfjords)
Distanza: 65 Km
Sterrato: Completamente asfaltato
Dislivello: 300 metri salita e discesa
Pendenze: alcuni brevi strappi fino al 10%, il tratto più lungo poco dopo Ólafsvík
Guadi: No
Strade: 54, 574

La strada di questa tappa è abbastanza semplice: inizia pianeggiante fino a ricongiungersi con la strada 54, lasciata nella tappa precedente. Dopo qualche chilometro si affronta uno strappo per guadagnare il Búlandshöfði, un punto panoramico (con area di sosta) da cui si gode di una bellissima vista sul fiordo Breiðafjörður.

Segue una ripida discesa con, già in vista, l'inconfondibile cono del Kirkjufell, uno dei luoghi più celebri dell’Islanda. Con una breve deviazione — sgomitando con la folla di visitatori — si possono raggiungere le Kirkjufellsfossar, una serie di cascatelle iconiche della zona. Per godere di un po’ più di tranquillità, è però possibile fermarsi poco oltre, in una piazzola lungo la strada, dove la vista è altrettanto spettacolare ma decisamente più solitaria.

Tre chilometri dopo si entra nell’abitato di Grundarfjörður, dove è presente anche un campeggio. Mancano ora circa 50 chilometri, che si snodano tra ponti sui fiordi e saliscendi per superare modeste penisole. Mentre si conta la strada che manca all’arrivo, conviene dare un’occhiata dai ponti: con un po’ di fortuna si possono avvistare orche che nuotano nelle calme acque dei fiordi.

Incontrata la strada 56, che proviene dalla tappa “diretta” da Borgarnes, le salite finiscono. Si abbandona anche la strada 54 per percorrere la 58, che corre lungo la piatta penisola fino a Stykkishólmur, considerata la “capitale” della zona. È il centro principale della penisola e ospita il porto più importante, da cui parte il traghetto per i fiordi occidentali.

Questa è la tappa più breve tra quelle proposte in questa sezione dell’Islanda. Per riequilibrare la distanza con la tappa precedente, si può eventualmente dormire a Hellissandur. La scelta di “sbilanciare” le due tappe, oltre che per motivi di approvvigionamento, è anche pensata per rendere possibile l’arrivo in tempo utile al porto e prendere il traghetto pomeridiano per i fiordi occidentali delle 15:00 (orario aggiornato al 2025).

 Kirkjufell , la montagna più fotografata d'Islanda
Kirkjufell , la montagna più fotografata d'Islanda

Variante: la F570 verso lo Snæfellsjökull

Partenza: Ólafsvík
Arrivo: Arnarstapi (o passo dello Snæfellsjökull)
Distanza: 20 Km
Sterrato: 20 Km, strada di montagna
Dislivello: 680 m salita e discesa
Pendenze: Salita continua, pendenze anche oltre il 15%
Guadi: No
Strade: 570
Il punto panoramico sulla F570
Il punto panoramico sulla F570

Volendo fare una "scampagnata" alternativa, da Ólafsvík si può prendere la strada F570 che porta verso il ghiacciaio di Snaefell per poi ridiscendere verso Arnastapi.

La strada è sterrata e non tra le più semplici, in auto è necessario un 4x4, mentre per i ciclisti preparatevi a dei bei strappi!

Lunga circa 20km porta fino a 800m di quota lambendo il ghiacciaio prima di ridiscendere verso il mare.

La partnza è appena prima dell'abitato di Ólafsvík.

Nelle belle giornate il panorama sommitale ripaga pienamente la fatica fatta con una vista che si estende su tutta la costa fino alla penisola di Reykjanes e verso Nord la costa di Westfjords, il tutto dominato dallo Snæfellsjökull.

Durante la mia salita (2016) avevo fatto la traversata lasciando la tenda a Ólafsvík, rientrando in pullman da Arnarstapi, in modo da poter poi fare pedalando il percorso costiero della Tappa 3. In mancanza del pullman volendo fare una "gita in giornata" ha senso anche fare la salita e ridiscendere dallo stesso lato, oppure ridiscendendo dalla F575 che termina sulla strada principale a 20 chilometri da Ólafsvík

Il centro di  Stykkisholmur
Il centro di Stykkisholmur

Variante provenendo da EST (Ringroad)

Venendo da Est se si sta effettuando la ringroad in senso antiorario (quindi da Akureyri) si può anche arrivare dalla strada 59 e 45. Questo tratto l'ho percorso solo con "mezzi convenzionali" e quindi la descrizione è più generica.

La partenza è al bivio tra la Ringroad e la strada 68 per Hólmavík.

La strada è lunga 130 Km di cui circa 90 di sterrato (è comunque in fase di asfaltatura). Il fondo è generalmente buono, tipico delle gravel road islandesi.

Dopo 9 chilometri si lascia la strada 59 poco dopo la frazione di Borðeyri (campeggio)per salire decisamente guadagnando circa 200 metri di dislivello. Poi si prosegue in falsopiano a scendere fino a Búðardalur che si puà raggiungere con una breve deviazione (circa 40 km dalla partenza, possibilità di campeggio). Si percorre brevemente la strada 60 in direzione Sud per poi prendere la 54 che dopo alcuni chilometri torna ad essere sterrata. La si percorre per 75 chilometri circa fino al bivio con la strada 58 per Stykkishólmur che si raggiunge in una decina di chilometri.

Lungo questo tratto non ci sono attrattive note, ma il percorso stesso è un susseguirsi di scenari suggestivi sul Hvammsfjörður e poi sul Breiðafjörður.

Continua a pedalare verso...

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