Siamo quasi all'estremo Nord dell'Islanda, una bella penisola che offre una validissima alternativa alla Ringroad. Richiede 2 o 3 giorni per essere percorsa (ovviamente i puù audaci possono farlo in giornata) portandoci in uno dei luoghi più remoti, dove un tempo si rimaneva completamente isolati per tutto il periodo invernale. Ora con la costruzione di vari tunnell l'accesso è molto semplificato, ma la bellezza dei posti rimane intatta.
Il punto di partenza scelto è Varmahlíð come punto di collegamento sia con la F35 del Kjölur, sia come la Ringroad come più logico punto di confluenza.
Dal paese la strada più breve è la 76 che evita il paese di Sauðárkrókur, in alternativa la 75 un po' più lunga, ma permette di visitare il la fattoria di Glaumbær 25 (o 36) Km dopo le strade si riuniscono e ci si dirige verso Nord. La strada è abbastanza pianeggiante, non ci sono grossi dislivelli e 21 Km dopo si raggiunge Hofsós. Poco prima dell'abitato, sulla destra si potrà notare la suggestiva Grafarkirkja, una delle più vecchie chiese d'Islanda, caratteristica per il suo tetto in torba e la suggestiva composizione.
Giunti al paese non si può non fare un salto alla piscina posta in bellissima posizione panoramica sul mare.
Appena sotto la piscina si trova la scogliera di basalto Staðarbjörg. Il campeggio si trova a Est, sulla strada che riporta alla 75. Il paese è molto piccolo, al tempo del mio passaggio (2019) era presente solo la N1 dove poter acquistare generi alimentari.
Da Hofsós la strada prosegue lungo la costa entrando leggermente poi nell'interno. Non ci sono grandi strappi, ma le solite ondulazioni islandesi. Tornati sulla costa presso la laguna di Fljótavík inizia il tratto più impegnativo. La costa si presenta ora più ripida e la strada affronta numerose salite e discese, abbastanza brevi, ma anche a tratti ripide (si arriva al 10%), Nel 2018 anno della mia visita alcuni tratti erano sterrati, oggi dovrebbe essere in fase di totale asfaltatura.
Terminato questo tratto si raggiunge la punta della pensiola e ci si ritrova davanti il vecchio tunnell di Strákagöng che da accesso a Siglufjörður. Questa galleria, costruita nel 1967 evita la vecchia strada di montagna che collega il paese solo nel periodo estivo.
Questo lungo isolamento invernale ha dato un alone di fascino al paese di Siglufjörður, facendo comprendere come mai sia stata scelta come ambientazione della serie tv islandese Trapped, incentrata proprio su questi eventi.
Il tunnell è discretamente stretto e all'ingresso sembra più di entrare in una miniera abbandonata. Ma pensando all'alternativa, consistente in una sterrata che in 6 km sale di 700 metri, ci si addentra nella miniera senza grossi ripensamenti. La sua lunghezza è di 800 metri e comunque il traffico molto limitato.
Tornati alla luce, si raggiunge brevemente il paese. Qua è presente un campeggio, un piccolo supermercato e varie possibilità per una comoda pausa.
da Siglufjörður, per raggiungere Ólafsfjörður è necessario percorrere i Héðinsfjarðargöng, si tratta di due tunnel di costruzione recente (2010) che collegano direttamente i due paesi, riducendo ulteriormente l'isolamento di Siglufjörður. Questi due tunnell sono lunghi 4 e 7 km, ma data la loro recente realizzazione sono decisamente più ampi rispetto al precedente e quindi visto anche il traffico comunque non eccessivo, si percorrono agevolmente fino a Ólafsfjörður.
Da Ólafsfjörður la strada sale per un centinaio di metri, per affrontare il Múlagöng, l'ultimo dei tunnell di questa penisola. Lungo 3400 metri è un po' più vecchio dei precedenti e un po' più stretto, in ogni caso in bicicletta si passa agevolmente anche in presenza di altri veicoli. Prima della costruzione di questo tunnell l'accesso al paese era possibile solo tramite la Lágheiði, una strada di montagna che supera un passo di 409 metri all'interno della pensola.
Usciti dalla galleria la strada scende dolcemente con un bellissimo panorama sull'Eyjafjörður, sovrastando la piccola Mígandifoss, una cascata che si butta direttamente nel mare, fino a raggiungere poi l'abitato di Dalvík, il cui nome completo sarebbe Dalvíkurbyggð, ma accettiamo la versione ridotta. È un paese che ho trovato molto bello e fotogenico, con un bel campeggio e tutto l'occorrente per una bella sosta.
Tramite traghetto è anche possibile visitare l'isola di Hrísey.
Dal paese si prosegue con percorso abbastanza pianeggiante, dopo circa 12 km si può deviare (circa 2 Km) per raggiungere Hauganes, dove ci si può concedere una pausa relax ai suoi Hot Tubs posti proprio in riva al mare.
Poi la strada prosegue fino all'unica significativa salita che con un centinaio di metri di dislivello porta all'immissione con la Ringroad che la si percorre in discesa verso Akureyri.
Il campeggio nel centro è purtroppo ormai chiuso dal 2022, l'unico campeggio attualmente aperto è Hamrar posto a circa 5 Km verso Sud con un dislivello di 120 m dal porto.
Da Akureyri è possibile proseguire verso Est in direzione del lago Myvatn.