La F208 è una delle strade più conosciute delle Highlands islandesi che, soprattutto nel suo tratto occidentale, porta megliaia di turisti ogni anno in uno dei luoghi simbolo dell'isola. il Landmannalaugar.
Il tratto successivo quando piega verso Sud diventa più solitario e montano. Più impegnativo, ma quello che nasconde luoghi di inaspettata bellezza!
Racconterò questo viaggio partendo da Sud, perchè è il senso in cui l'ho percorso durante un mio viaggio in bicicletta. Dalla ringroad fino ai pressi di Golden Circle lungo un percorso di circa 150km.
Dalla Ringroad (46 Km da Vik o 24 da Kirkjubæjarklaustur) si imbocca la 208 che si presenta inizialmente asfaltata, ma questa illusione cessa dopo qualche chilometro, quando il fatidico cartello "Gravel road Ahead" non lascia dubbi diventando F208.
Da subito ci si addentra negli altopiani con una sequenza di salite e discese anche discretamente ripide e talvolta con fondo non proprio ottimale.
Se siete in bicicletta... sappiate che sarà così fino alla fine!
Se invece siete con un mezzo motorizzato, ovvamente dovrà essere un 4x4, possibilmente un vero fuoristrada.
La strada segue a tratti da vicino, a tratti meno il fiume Skaftá, sempre tra praterie prima erbose e poi di licheni. Questo tratto presenta sempre il classici "dislivelli intermittenti" tipici dell'Islanda, senza tuttavia superare veri e propri grandi dislivelli.
Dopo circa 35 chilometri si trova il bellissimo Hólaskjól che è l'ultimo luogo presidiato prima di Landmannalaugar con un rifugio e il campeggio dove consiglio di fare tappa.
Si inizia subito con il primo guado, il più grande, ma non eccessivamente impegnativo (anche per il ciclista).
Ma il refrigerio del guado dura poco, un primo strappo deciso permette di superare il bordo dall'enorme spaccatura di Eldgjá. Quà volendo è possibile fare sosta (breve deviazione) e percorrere il breve sentiero che porta alla cascata Ófærufoss (merita!), con una camminata di circa 30 minuti.
Ripresa la strada principale arriva ora il tratto più duro. Uno strappo di 200m con pendenze che raggiungono a tratti il 20% con il fondo terroso costringono ad uno sforzo sensibile e, talvolta, spingendo a mano la bicicletta.
Sopravvissuti alla salita si è a buon punto. Un tratto in discesa più breve, ma altrettanto ripido porta al bivio con la F235 del Langisjór. La visita del Langisjór implica circa 70Km addizionali e una notte, ma merita senza dubbio.
Da qua al Landmannalaugar ci separano "solo" 30km, Che mi piacerebbe poter dire di piacevole pianura...
Nella realtà bisogna fare i conti con le numerose salite e discese presenti sul percorso, nulla di particolarmente lungo come affrontato in precedenza, ma che possono essere impegnativi soprattutto tenendo conto dei km già nelle gambe.
Ma anche questo passa e dopo un ultimo guado, non impegnativo, si giunge nel magico Landmannalaugar che merita una giornata intera per essere visto!
Volendo allungare questo percorso di un giorno consiglio (anzi, straconsiglio) di puntare al Langisjor. Questo meraviglioso posto è costituito da un lungo lago di oltre 20 chilometri che culmina con la poderosa calotta del Vatnajökull. Giunti al lago è d'obbligo un'escursione di meno di 1 ora fino alla cima del Svenistindur da cui si gode un panorama magnifico.
Dal campeggio di Hólaskjól si segue la F208 fino a superare Eldgjá e la successiva ripida salita fino al bivio con la F235 (10 chilometri). La strada supera un guado semplice e poi prosegue senza grossi dislivelli sul fondo del largo vallone. La strada è genralmente in buono stato e ben pedalabile, solo alla fine si possono incontrare dei tratti sabbiosi, ma di breve durata.
Ci sono sue posti dove poter campeggiare, il primo è presso l'info point dove sono presenti dei servizi e un lavandino... caratteristico. Il posto è molto comodo, ma il terreno è molto sabbioso e non p semplice trovare il modo di picchettare la tenda. In alternativa si può proseguire fino al lago dove si trova un punto più erboso. È presente un edificio che era chiuso a settembre 2017.
Il ritorno si effettua dal medesimo percorso andando a riprendere la F208
Passato il "guado della sveglia" si prende il tratto di strada F224 fatto all'andata fino al bivio con al F208. A questo punto si prende a sinistra puntando al bellissimo cono del Stútur (è possibile salirlo brevemente) e all'altrettanto bel lago Frostastaðavatn, che si costeggia fino al bivio con la F225. Questa può essere una variante per rientrare sulla F26, ma risulta più lungo il tratto sterrato e un po' più impegnativo.
Proprio nei pressi del bivio, svoltando a destra si può precorrere una traccia che in 2 chiometri (l'ultima rampa conviene salirla a piedi) conduce al vel Ljótipollur, un cratere dalla roccia rossa contenente un lago dall'acqua azzurra.
Ripresa la F208 dopo circa altri 2 chilometri si può deviare sempre a destra per visitare Hnausapollur, un lago dalle caratteristiche simili al precedente, un po' meno suggestivo, ma più vicino.
La strada ora prosegue tra distese di sabbia grigio scuro inframmezzata da resti di crateri vulcanici. Anche in questo caso non si può parlare di pianura, ma i tratti più impegnativi si trovano ormai in discesa. La strada comunque ha un buon fondo, non mancano le classiche fossette delle gravel road, ma è ben pedalabile. Il paesaggio diventa lunare; sabbia nera e rocce grige con sullo sfondo il vulcano Hekla.
Dopo circa 24 chilometri dalla partenza ancora una variante sulla destra permette di visitare Sigöldugljúfur, un suggestivo canyon dove innumerevoli cascatelle cadono dal lato destro.
Ancora un breve tratto di un paio di chilometri e lo sterrato lascia il posto all'asfalto, il tratto più impegnativo è terminato. Proprio al cambio di pavimentazione, appena dopo un ponte, ci si può concedere una pausa nei pressi della bella cascata Sigoldufoss.
La strada diviene brevemente 208 per poi immettersi sulla 26 proveniente dal cuore dell'isola.
Si punta ora verso Sud e i primi prati iniziano ad intravvedersi. La strada 26 la si lascia poco dopo per prendere al 32. (Volendo è possibile tornare anche dalla 26, utile soprattutto se si vuole poi proseguire verso Est, ma bisogna mettere in conto altri 13 chilometri di sterrato).
Per i più temerari, se non distrutti dallo sterrato, con una deviazione di 7 chilometri (da fare anche al ritorno) e 200 metri di dislivello, si può raggiungere la bellissima cascata Háifoss, una delle più alte dell'Islanda e posta in un profondo canyon.
Da questo bivio volendo parte la strada sterrata 327 che corre parallela alla strada 32. Questo sterrato permette di passare da Gjáin, una piccola valle costellata di torrenti e cascatelle che gli islandesi considerano una dimora degli Elfi. La deviazione non è di poco conto, più che altro per il fatto che si torna nuovamente su sterrato, anche se si tratta solo di discesa.
Se invece si optasse per l'asfalto, la strada prosegue lungo il fiume, per poi superare con due ripidi tornanti il dislivello fino alla piana sottostante, dove si raimmette la strada 327. Poco dopo abbiamo l'ultima "attrattiva" della lunga giornata, la cascata Hjálparfoss con i suoi due salti paralleli. Mancano gli ultimi 6 chilometri in pianura per giungere finalmente al campsite Þjórsárdalur e al termine della lunga tappa.
Questa tappa cambia completamente rispetto al percorso appena effettuato, tutto asfalto, strada pianeggiante o in leggera discesa, paesaggio che diviene sempre più amichevole.
L'unica deviazione proposta in questo tratto si trova dopo poco più di 3 chilometri dalla partenza. Prendendo la strada (il vecchio tracciato) parallelo e sterrato che risale ripidamente per circa 700m fino al punto panoramico Gaukshöfði da dove si ha una bellissima vista sul fiume Þjórsá, la pianura con in fondo il vulcano Hekla. La discesa la si può effettuare dal lato apposto andando a riprendere la strada 32 con una perdita di chilometraggio minimo.
La strada ora prosegue seguendo il corso del fiume per pianure in cui iniziano ad apparire le prime costruzioni e segni di civiltà. Dopo 20 chilometri circa ci si immette sulla strada 30 proveniente dal Golden Circle, proseguendo senza grosse variazioni fino all'immissione con la Ringroad.
Mancano solo 15 chilometri. L'impatto tra la solitudine dell'Highland si scontra con il traffico della Ringroad, ma ormai la meta è vicina. Selfoss è un ottimo punto tappa dove si trova un buon campeggio, numerosi negozi ed eventualmente l'autostazione della linea 51 che permette di spostarsi sulla costa Sud